Tratto dal libro: Muore lentamente chi evita una passione, diverse storie diverse (Sigma Edizioni 2007)
 
 
Tra una poltrona in acciaio, pelle e bianca ceramica e una saracinesca abbassata nasce “Le mille bolle blu”, una struggente storia d’amore che ha per protagonisti Nardino e Manuele, barbiere il primo, avvocato il secondo.
 
 
“Se tu chiudi gli occhi e mi baci, tu non ci crederai, ma vedo le mille bolle blu”. Così cantava Mina nel 1961, le note volavano leggere nell’aria, sembrava quasi che uscissero come bolle di sapone dalla radio anni Cinquanta. Facevano da colonna sonora all’amore che nasceva, in una piccola bottega da barbiere di una borgata di Palermo, fra due giovani. Una storia d’amore vera  che per trent’anni, dal 1961 all’inizio degli anni ’90, è scivolata in clandestinità. Un sentimento segreto che ha costeggiato – senza mai scalfire – la  loro normale vita di mariti e padri di famiglia.
 
 
Il monologo scritto dal giornalista Salvatore Rizzo e interpretato da Filippo Luna è lo sfogo/ricordo di tutti questi anni di amore e di passione da parte di Nardino davanti alla salma del suo Emanuele, morto per un cancro. Un viaggio commovente e intimo per fissare, al di là delle convenzioni imposte dalla società, quelle emozioni e quelle immagini che hanno attraversato la sua vita con Emanuele e che niente e nessuno potrà mai rubargli, neanche la morte.